Eventi - Paganini Genova Festival
Paganini Genova Festival
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Eventi

Dal 27 maggio al 4 giugno

Originale è il programma proposto da In Mo Yang, vincitore nel 2015 del Premio Paganini, e dal pianista Rafalimanana, per inaugurare la sesta edizione del Paganini Genova Festival, offrendo una panoramica che spazia dal primo Barocco di Matteis, nato a Londra da padre italiano (anch’egli violinista), fino al capolavoro tardo romantico di Franck. Nel mezzo la Fantasia di Schumann, composta poco prima di sprofondare nella follia che lo portò a chiudersi, per scelta personale, nella casa di cura di Endenich, il dittico di Lili Boulanger, che, morendo a soli venticinque anni lascia una produzione esigua ma di altissima qualità; e la “Sonata a preghiera” di Paganini, meglio nota come “il Mosè” in quanto composta su un tema dall’opera “Mosè in Egitto” di Rossini.

Il Festival apre con un evento di beneficienza, in questo caso a favore dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, in omaggio ad uno dei tratti che distinse l’attività di Paganini: eseguendo nella sua vita un numero enorme di concerti a favore di persone disagiate creò la pratica degli eventi benefici, prima di lui sostanzialmente inesistente.

L’incasso della serata sarà interamente devoluto all’AIRC Associazione Italiana Ricerca sul Cancro

PROGRAMMA

–  Nicola Matteis jr. (1670 – 1737): Fantasia

– Robert Schumann (1810 – 1856): Phantasie op. 131

– Lili Boulanger (1893 – 1918):  Nocturne et Courtage

– Niccolò Paganini (1782 – 1840): Sonata a preghiera M.S. 23

– Caesar Franck (1822 – 1890): Sonata in La maggiore

 

 

Conosci gli artisti: In Mo Yang | Yannik Rafalimanana

In collaborazione con Orchestra Paganini e Palazzo Ducale. #paganinikids

Un “concerto” nel genere degli eventi “esperienziali” oggi in voga, con una forte connotazione “paganiniana”: a Palazzo Ducale Paganini fu incarcerato nel 1814, per circa una settimana, a seguito della denuncia del padre di una giovane genovese con la quale Paganini era fuggito a Parma. Questo pomeriggio si potrà fruire di un concerto per violino solo dal taglio molto particolare, nel quale il pubblico, partendo dal delizioso Teatrino recentemente ricavato nella parte alta del Palazzo, a gruppi guidati di venti persone per volta, si sposterà terminando con una esibizione nelle celle che “ospitarono” Paganini. Un evento adatto a piccoli e adulti, con ascolti violinistici e illustrazioni dei luoghi visitati, resi ancor più intriganti dai racconti delle vicende paganiniane, sfrondate dei tanti luoghi comuni ed informazioni frutto di fantasie popolari.

Dalle ore 16. 00 (4 ingressi scaglionati ogni mezz’ora). Massimo 20 persone a turno.

Partecipazione gratuita.
A motivo della limitata capienza delle celle delle carceri di Palazzo Ducale, è necessario prenotarsi per essere inseriti nei gruppi partecipanti, tramite whatsapp o telefonata al 375 6980 641

Conosci gli artisti F. Bogdanovic, F. Taccogna E. Moretto

La testimonianza di un discendente diretto di Niccolò Paganini, omonimo del violinista: notizie rare ed immagini inedite del grande musicista e della sua famiglia, che dall’unico figlio del musicista, Achille, attraverso i rami di Milano – proveniente dai successori di Andrea, figlio maggiore di Achille – e di Parma – dall’ultimo figlio di Achille, Giovanni – portano fino ai nostri giorni. Uno spaccato sull’eredità famigliare di ricordi, affetti e…  patrimoni, che getta luce anche sui cimeli ad oggi radunati e conservati dalla Casa Editrice Ricordi, dallo Stato Italiano (gli autografi musicali, conservati alla Biblioteca Casanatense di Roma) e da collezionisti privati, che in parte l’hanno concessa in comodato al Comune di Genova per la realizzazione delle Sale Paganiniane, accanto al celebre Guarneri del Gesù detto “Cannone”, lasciato da Paganini alla sua città “onde venga perpetuamente conservato”.

Accesso libero

Conosci il relatore:  Niccolò Paganini

Il mandolino, primo strumento musicale imparato dal giovane Paganini, ha in Genova una tradizione antichissima e di fondamentale importanza, seconda solo a quella napoletana. Davide Rebuffa, studioso di strumenti antichi e mandolinista specializzato nel repertorio barocco, illustra lo sviluppo  della storia mandolinistica genovese – che si sviluppò attraverso uno strumento differente per accordatura da quello napoletano. Il mandolino genovese venne rimpiazzato quasi ovunque dal modello di Napoli intorno alla fine del Settecento; ma molti esempi sono rimasti di strumenti provenienti da una tradizione di costruttori che si diffuse in tutta Europa, grazie ad esecutori acclamati come virtuosi nelle corti più importanti del Vecchio Continente.

Accesso libero.

Conosci il relatore: Davide Rebuffa

 

In collaborazione con Paganini Guitar Festival di Parma

In un solo concerto ascoltiamo questa sera i tre strumenti di Paganini: il violino, la chitarra ed il mandolino. Tre interpreti di grande esperienza paganiniana  propongono efficaci arrangiamenti di musiche di Paganini e degli autori a lui più vicini, per un progetto realizzato in collaborazione con il Paganini Guitar Festival di Parma. Accanto a composizioni del genio del violino, sono presenti tre autori a lui legati nel mondo musicale del tempo: Rossini, che tra tutti i compositori fu il miglior amico di Paganini; Berlioz, che Paganini ammirò molto quale continuatore della grande tradizione sinfonica europea ed al quale commissionò un brano per viola solista e orchestra; infine Beethoven, che all’epoca del soggiorno di Paganini a Vienna (1828) era scomparso da un anno ed il cui lascito spirituale ed artistico era ancora fortemente nell’aria; Paganini provò con interesse i suoi quartetti per archi, le ultime composizioni scritte dal maestro di Bonn

Accesso libero

PROGRAMMA

– Gioacchino Rossini (1792 – 1868): Ouverture del Barbiere di Siviglia (arr. F. Carulli)

– Hector Berlioz (1803 – 1869): Trio

– Niccolò Paganini (1782 – 1840): Terzetto M.S. 116

– Niccolò Paganini: Ghiribizzo M.S. 43 n. 16 “Là ci darem la mano”

– Ludwig van Beethoven (1770 – 1827): Variazioni su “Là ci darem la mano”

– Niccolò Paganini: “Le streghe” M.S. 19

Conosci gli artisti: Giulio Plotino | Giampaolo Bandini | Carlo Aonzo

 

La città natale, cui Paganini rimase legato per tutta la vita, tanto che le lasciò in eredità il suo mitico violino, è tuttora ricca di segni, monumenti, edifici e luoghi legati alla sua vita. Il Paganini Genova Festival offre l’opportunità di conoscerli, o ripercorrerli, sotto la guida di esperti della storia della città e di Paganini. Il percorso “La Genova di Paganini” nato nel 2014 e contrassegnato dagli Amici di Paganini facendo porre piccole targhe, o “pietre di incontro”, complessivamente comprende dodici tappe, da Palazzo Reale, dove Paganini si esibì davanti al re Carlo Felice, fino al luogo in cui il violinista è nato, il quartiere della Coellia; la variante “pratica”, da percorrere a piedi, conduce attraverso otto tappe, illustrate sia sotto l’aspetto urbanistico, storico e architettonico che sotto quello paganiniano.

Le visite sono offerte dal Comune di Genova a gruppi di venti persone per volta.
Le visite guidate sono prenotabili esclusivamente su https://www.visitgenoa.it/visita-la-genova-di-paganini

 

 

In collaborazione con l’Università di Genova, facoltà di Ingegneria, a cura di Daniele Caviglia, Paolo Gastaldo e Rodolfo Zunino e DITEN

Niccoló Paganini è morto nel 1840, proprio quando nasceva la fotografia. Conosciamo il suo volto solo grazie ad alcuni dipinti, che peraltro ci forniscono ritratti anche piuttosto dissimili l’uno dall’altro. Per questo motivo, abbiamo usato l’Intelligenza Artificiale per creare le fotografie di Paganini che nessuno ha mai scattato. Queste immagini ci forniranno nuovi spunti sul possibile vero volto del virtuoso di fama leggendaria, criteri di lavoro e ipotesi diverse per metodi di elaborazione e per differenti età del personaggio.

Accesso libero

 

 

Evento benefico a favore di Associazione genitori ragazzi non vedenti

La trattoria Baciccia si trova nel luogo dove sorgeva la casa natale di Paganini; è quindi occasione di tornare su una parte importante della storia cittadina. L’intento benefico è inoltre legato ad uno degli elementi che contraddistinse la vita concertistica di Paganini: la dedica di una parte non piccola delle proprie esibizioni all’aiuto di persone disagiate; anche in questo il violinista fu generoso precursore, memore della propria umile condizione di origine e del privilegio ottenuto potendo sviluppare il suo immenso talento.

Cenare senza vedere chi ci sta davanti permette di dialogare senza inibizioni e sentirsi più sciolti. La cena al buio, evento benefico a favore dell’Associazione Genitori Ragazzi non vedenti, intende far comprendere ad ogni partecipante la difficoltà di una persona che non abbia la facoltà di vedere, anche nei gesti più comuni della vita quotidiana. Sarà una serata ricca di emozione in cui olfatto, gusto, tatto ed udito assumeranno un ruolo più rilevante nella gestione di ogni attività. Esperienza sensoriale unica, indimenticabile, che lascerà un segno.

Accesso libero.

 

La città di Genova sta riscoprendo fortemente le potenzialità che, ove sviluppate adeguatamente, il personaggio Paganini offre in termini di immagine e di attrazione turistica grazie all’immensa fama planetaria di colui che è simbolo stesso del violino. La giovane Sara Ferro, recentemente laureata presso l’Università milanese del turismo – IULM – con una tesi proprio su questo tema, illustra, in tandem con Margherita Bozzano, sua professoressa relatrice e già assessore al turismo della Regione Liguria, i risultati delle ricerche effettuate, che possono dare spunto alla realizzazione di progetti futuri di valorizzazione di Paganini come brand. Un’altra delle opportunità che l’inesauribile personalità di Paganini offre e che Genova può spendere a livello nazionale e, forse ancor più, a livello internazionale.

Accesso libero

 

Conosci le relatrici: Margherita Bozzano | Sara Ferro

Il violinista ucraino Oleksandr Pushkarenko giunse a Genova dieci anno or sono per approfondire la musica e la tecnica di Paganini nell’ambiente della sua città natale. Da allora le collaborazioni con l’associazione Amici di Paganini è stata continua, grazie alla generoso disponibilità unita ad una competenza tecnica e musicale di prim’ordine. Nel 2013, in occasione della posa del monumento a Paganini a San Biagio in Val Polcevera, luogo della casa di campagna del violinista, fu lui ad eseguire le variazioni sul “Cor più non mi sento, unitamente ad un brano proprio composto per l’occasione su un tema genovese. Nel 2018 Pushkarenko approdava alla finale del Premio Paganini e da allora ha continuato a mettere la propria arte interpretativa al servizio della causa paganiniana. Per questo, con riconoscenza, gli Amici di Paganini desiderano nominarlo membro onorario dell’associazione, un riconoscimento “per meriti paganiniani” in passato conferito a pochi prestigiosi musicisti. Per l’occasione Pushkarenko offrirà l’esecuzione di alcuni lavori paganiniani.

Accesso libero

Conosci l’artista

Niccolò Paganini fu, secondo autorevoli testimonianze, uno dei maggiori chitarristi del suo tempo; tuttavia non si esibì mai in pubblico in questa veste, per non confondere l’immagine di simbolo del violino che stava cercando di affermare; la sua produzione per lo strumento non lascia però spazi a dubbi sulla sua considerazione per le sei corde, coltivata per tutta la vita come passione personale e a delizia di amici e conoscenti. Al suo tempo vi fu inoltre una generazione di importanti autori per chitarra, prevalentemente italiani e spagnoli, tra i quali figura Aguado, compositore indimenticato soprattutto nell’ambito didattico. Il Novecento, dopo decenni di declino, ha riscoperto la chitarra come strumento di dignità classica: accanto ad artisti che sono ormai protagonisti indiscussi della musica moderna, come il paraguaiano Barrios e il brasiliano Villa Lobos, molti compositori hanno contribuito a formare un repertorio nuovo ed importante; tra questi il francese Roland Dyens ed il ceco di origine ucraina Stapan Rak, che attingono sia alla tradizione colta che a quella popolare, ottenendo, ciascuno secondo una propria strada, linguaggi di forte comunicatività.

Ingresso libero

PROGRAMMA

–  Niccolò Paganini (1782 – 1840): Due Sonate, M.S. 84 n. 1 e 10

– Dionisio Aguado (1784 – 1849): Rondò brillante op. 2 n. 2

–  Agustin Barrios (1885 – 1944): La Cathédral

–  Stepan Rak (1945): Hommage à Tarrega

– Heitor Villa-Lobos (1887 – 1959): Studi n. 1, 4, 5, 12 – da “Dodici Studi per chitarra”

– Roland Dyens (1955 – 2016): Libra Sonatine

Conosci l’artista

 

Nel gennaio 2006 l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia pubblicava, a cura del musicologo Roberto Grisley, il primo volume delle lettere di Niccolò Paganini, comprendente la corrispondenza del violinista dal 1810 al 1831. Il Grisley aveva raccolto materiale per realizzare anche la seconda parte dell’Epistolario, comprendente la corrispondenza degli anni dal 1832 al 1840; purtroppo la scomparsa prematura, nel 2018, ha impedito di portare a termine il progetto ed il materiale è stato raccolto, grazie alla collaborazione della vedova dello studioso, da Roberto Iovino, direttore del Centro Paganini per la Ricerca e la Didattica che ha ricevuto dall’Accademia di Santa Cecilia l’incarico di portare a termine il lavoro. Con Iovino hanno collaborato alla realizzazione del volume (attualmente in via di pubblicazione) due dei più eminenti studiosi paganiniani, Mariateresa Dellaborra e Danilo Prefumo e la giovane musicologa Nicole Olivieri.

Accesso libero

 

Conosci i relatori:

Roberto Iovino | Nicole Olivieri

Concerto di Ava Bahari, violino – Orchestra Paganini – Direttore Vittorio Marchese
in collaborazione con Palazzo della Meridiana 
È per il primo violino dell’Orchestra della corte principesca di Eisenstadt – dove Haydn era Maestro di Cappella – Luigi Tomasini, che vennero scritti i vari concerti per violino, tra cui il Concerto in do maggiore, come appare nel catalogo autografo dello stesso Haydn “Concerto per il violino fatto per il Luigi”. Il Carnevale di Venezia di Paganini fu composto nel 1829; si basa su un tema di canzonetta popolare, seguito da venti variazioni nella stessa tonalità e con uguale impianto armonico, quasi un riassunto di tutti gli aspetti più virtuosistici della tecnica violinistica di Paganini, il quale predilesse questa composizione, eseguendola molto frequentemente. Bartok compose il Divertimento nel corso di un periodo trascorso in Svizzera nella residenza del Direttore d’orchestra Paul Sacher, che era il committente del brano. In sole due settimane la partitura vide la luce e l’Orchestra da Camera di Basilea ne diede la prima esecuzione l’11 giugno 1940, quattro mesi prima che Bartok abbandonasse definitivamente l’Ungheria per trasferirsi, in esilio volontario, negli Stati Uniti. Il succedersi di “tutti” e “concertino” (gruppo ristretto dell’orchestra) si ispira al concerto grosso del periodo Barocco.

Accesso libero

PROGRAMMA

– Joseph Haydn (1732 – 1809): Concerto n. 1 in Do maggiore per violino e orchestra
– Niccolò Paganini (1782 – 1840): “Il carnevale di Venezia” M.S. 59
– Niccolò Paganini: Cantabile M.S. 109 (arrangiamento di Andrea Piras)
– Bela Bartok (1885 – 1945): Divertimento per archi

Conosci gli artisti:
Ava BahariOrchestra Paganini | Vittorio Marchese

 

In collaborazione con il Premio Paganini

L’idea di un concorso internazionale di violino risale al 1940, quando, in occasione del centenario della morte del violinista, il critico musicale Carlo Marcello Rietmann propose di avviare l’iniziativa, poi bloccata dallo scoppio della seconda guerra mondiale. Nel 1953 l’Amministrazione Comunale decise di riprendere l’idea e organizzò, con avvio nel 1954, il Premio Paganini, a cadenza annuale. Una storia gloriosa, che negli anni portò la manifestazione a diventare forse il più ambito riconoscimento per un giovane virtuoso. Il Premio Paganini divenne un evento che la città attendeva ogni anno con fervore, e che vide a Genova anche protagonisti delle più alte Istituzioni italiane: alcuni Presidenti della Repubblica, Ministri, oltre a giurie di un livello straordinario – si ricorda la giuria del 1982, che comprendeva Leonid Kogan, Yehudi Menuhin, Renato De Barbieri ed il Direttore d’orchestra Alberto Erede.

Il Comune di Genova ha deciso, dopo l’edizione del 2021, un rilancio del Premio, anche in considerazione della sempre più agguerrita concorrenza internazionale. Nella conversazione di oggi tra il nuovo Direttore Artistico, Nazzareno Carusi, e il Presidente degli Amici di Paganini, Michele Trenti, si ripercorrono alcune delle tappe più significative della storia del Concorso e le linee guida dell’edizione di quest’anno, che si svolgerà dal 16 al 27 ottobre 2023.

Accesso libero

Conosci i relatori: Nazzareno Carusi | Michele Trenti

 

 

Da molti anni il musicista e musicologo Massimo Signorini approfondisce le vicende paganiniane legate alla propria città, Livorno; il capoluogo toscano ebbe nella prima parte della carriera del violinista un significato importante, ed ancora egli vi ritornò alla vigilia della tournée europea – che vide Paganini impegnato dal 1828 al 1834. In particolare Livorno registra, nei primi anni dell’Ottocento, la presenza di un personaggio, la cui esistenza era finora avvolta nel mistero, che secondo la vulgata donò a Paganini il celebre “Cannone”, il violino di Guarneri del Gesù che accompagnò inseparabilmente il violinista lungo tutta la vita. Intorno a questa ed altre notizie Signorini ha indagato con cura, trovando da un lato elementi oggettivi e dall’altro ipotesi che, come egli stesso chiarisce, fino al momento in cui non vengono suffragate da riscontri certi, rimangono tali.

Accesso libero

Conosci il relatore: Massimo Signorini

 

 

Da Brahms a Prokofiev e Ravel: capolavori provenienti da cinque paesi diversi, e composti tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, costituiscono il programma che il giovanissimo violinista kazako Ruslan Talas propone questa sera. Per iniziare e chiudere la serata ascoltiamo la terza Sonata brahmsiana e la “Tzigane” di Ravel. Al centro le celeberrime variazioni di Paganini sull’aria dall’opera di Paisiello “La bella molinara”, una composizione che Paganini predilesse e che fu la più eseguita, tra quelle per violino solo, nei suoi programmi concertistici. Di più raro ascolto sono le “Cinque melodie” di Prokofiev ed il “Souvenir” del compositore finlandese Sibelius; le prime, nate nel 1920 come vocalizzi per soprano e pianoforte, furono trascritte qualche anno più tardi per il violino – con alcuni aggiustamenti per ottenere una maggiore resa strumentale. Il breve lavoro di Sibelius, “Souvenir”, è invece tratto da una raccolta di “Sei pezzi” op.79 per violino e pianoforte cui l’autore si dedicò negli anni immediatamente seguenti la prima guerra mondiale.

Accesso libero

PROGRAMMA

– Johannes Brahms (1833 – 1897): Sonata n. 3 op. 108 in re minore

– Sergeji Prokofiev (1891 – 1953): Cinque melodie

– Niccolò Paganini (1782 – 1840): Nel cor più non mi sento” M.S. 44

– Jean Sibelius (1865 – 1957): “Souvenir”, op. 79

– Maurice Ravel (1875 – 1937): Tzigane

 

Conosci gli artisti: Ruslan Talas | Clarissa Carafa

 

Vincitore International Guitar Competition Paganini di Parma 2022

In collaborazione con Paganini Guitar Festival di Parma

L’influenza immensa di Paganini sulle generazioni successive di musicisti non è limitata all’ambito violinistico; l’atteggiamento virtuosistico venne applicato da Paganini anche al repertorio per chitarra sola, strumento che egli predilesse e che coltivò fino agli ultimi anni. Le sue Sonate, pur non richiedendo, anche per le ridotte proporzioni, un impegno tecnico trascendentale, presuppongono una padronanza dello strumento di tutto rispetto. Accanto a tre fra le Sonate paganiniane maggiormente significative, il giovane Davide Prina, vincitore nel 2022 del Paganini Guitar Festival International Competition, propone un repertorio interamente Novecentesco, con il francese Ohana (nato in Marocco), eccellente pianista e compositore, lo spagnolo Turina, l’argentino Ginastera, fondatore del Conservatorio di La Plata, dove ebbe come allievo, tra gli altri, Astor Piazzolla, e infine il fiorentino Castelnuovo Tedesco, emigrato negli Stati Uniti all’avvento delle leggi razziali del 1938. Un panorama ampio ed eclettico per celebrare, con lo strumento per il quale l’Italia ha dato nella storia il più grande contributo, la Festa della Repubblica.

Accesso libero

PROGRAMMA

– Niccolò Paganini (1782 – 1840): Sonate M.S. 84 n. 33, 34 e 35

– Maurice Ohana (1913 – 1992): Tiento

– Mario Castelnuovo Tedesco (1895 – 1976): Capricci di Goya n. 2, 19, 20

– Joaquin Turina (1882 – 1949): Sonata op. 61

– Alberto Ginestra (1916 – 1983): Sonata op. 47

 

Conosci l’artista: Davide Prina

 

La città natale, cui Paganini rimase legato per tutta la vita, tanto che le lasciò in eredità il suo mitico violino, è tuttora ricca di segni, monumenti, edifici e luoghi legati alla sua vita. Il Paganini Genova Festival offre l’opportunità di conoscerli, o ripercorrerli, sotto la guida di esperti della storia della città e di Paganini. Il percorso “La Genova di Paganini” nato nel 2014 e contrassegnato dagli Amici di Paganini facendo porre piccole targhe, o “pietre di incontro”, complessivamente comprende dodici tappe, da Palazzo Reale, dove Paganini si esibì davanti al re Carlo Felice, fino al luogo in cui il violinista è nato, il quartiere della Coellia; la variante “pratica”, da percorrere a piedi, conduce attraverso otto tappe, illustrate sia sotto l’aspetto urbanistico, storico e architettonico che sotto quello paganiniano.

Le visite sono offerte dal Comune di Genova a gruppi di venti persone per volta.
Le visite guidate sono prenotabili esclusivamente su https://www.visitgenoa.it/visita-la-genova-di-paganini

 

 

Vincitore International Guitar Competition Paganini di Parma 2022

L’evento in programma presenta due chitarre dal valore storico particolare: le chitarre appartenute e suonate da Niccolò Paganini e da Giuseppe Mazzini. I due strumenti furono costruiti dal medesimo liutaio, il napoletano Gennaro Fabricatore, rispettivamente nel 1826 e 1821. Paganini comprò la sua direttamente nella bottega del liutaio a Napoli, mentre Mazzini la ricevette, ma non se ne conosce la circostanza. Il suono dei due strumenti, come la loro fattura, differisce notevolmente: più grande e dal suono più armonioso quella di Paganini, più piccola ma dal suono potente quella di Mazzini. Su queste chitarre entrambi i personaggi si dilettarono, Paganini ne fece anche importante mezzo per comporre, sia le opere per chitarra sola che le composizioni da camera e per orchestra; di Mazzini sappiamo invece che custodì sempre questo strumento, portandolo nei suoi viaggi come compagna inseparabile e cercando di procurarsi spartiti con i quali trovare momenti di svago dagli impegni della sua militanza politica, filosofica e di educatore. Ascolteremo brani di Paganini stesso eseguiti sulla sua chitarra, quindi brani del repertorio prediletto da Mazzini e, a due chitarre insieme, di Bellini e Beethoven, due “grandi” contemporanei dei due grandi genovesi.

Accesso libero

PROGRAMMA

  1. Scanu (chitarra G. Fabricatore 1821 appartenuta a G. Mazzini):

Matteo Carcassi (1792 – 1853): Fantasia sul Guglielmo Tell di Rossini op. 36

–           Luigi Legnani (1790 – 1877): Tre Capricci dall’op. 20

  1. Trenti (chitarra G. Fabricatore 1826 appartenuta a N. Paganini):

–           Niccolò Paganini (1782 – 1840): Tre Ghiribizzi M.S. 43

  1. Scanu e M. Trenti:

– Vincenzo Bellini (1801 – 1835): Ouverture de “Il pirata” (arr. F. Carulli)

– Ludwig van Beethoven (1770 – 1827): Sonata op. 22 (arr. M. Giuliani)

 

Conosci gli artisti:

Josè Scanu | Michele Trenti

 

L’Orchestra dei Ragazzi Trillargento offre, nella splendida cornice del chiostro del Museo Diocesano, ad un pubblico di bambini e famiglie ma non solo, un breve viaggio musicale alla scoperta di Paganini e di alcuni dei più importanti musicisti a lui contemporanei.

L’orchestra, diretta dal M° Matteo Guerrieri, è composta da una ventina di ragazze e ragazzi tra 14 e 19 anni che da diversi anni partecipano al programma di formazione musicale ispirato all’esperienza pedagogico-musicale ideata dal M° José Antonio Abreu in Venezuela nel 1975 e conosciuta come ‘El Sistema’. Grazie al livello raggiunto attraverso un continuo lavoro di affinamento, Trillargento propone non solo un alto esempio educativo, ma un prodotto di qualità musicale che, in questo caso, contribuisce a far conoscere ulteriori aspetti di Paganini e della sua musica a grandi e piccini.

Accesso libero

 

Conosci gli artisti: Orchestra Trillargento, direttore Matteo Guerrieri