Le Venues
Teatro Carlo Felice
Il 7 aprile 1828 il Carlo Felice fu inaugurato con l’opera Bianca e Fernando di Vincenzo Bellini.
Il teatro fu progetto dall’architetto Carlo Barabino. Cinque erano gli ordini di palchi – ognuno dei quali ne contava 33 – e alla sommità il loggione, capace di 141 posti. Il teatro poteva ospitare circa 2500 spettatori. Durante la seconda guerra mondiale l’edificio venne colpito da spezzoni incendiari che ridussero il Carlo Felice in un rudere. Il 7 aprile del 1987, a 159 anni esatti dall’inaugurazione del primo Carlo Felice, è stata posta la prima pietra del Nuovo Carlo Felice. Firmatari del progetto erano gli architetti Ignazio Gardella, Aldo Rossi e Angelo Sibilla, recuperando un’idea già presente nei progetti degli architetti Paolo Antonio Chessa e Carlo Scarpa. Il Nuovo Teatro Carlo Felice fu inaugurato per la Stagione 1991-1992.
Il 30 novembre 1834 Niccolò Paganini suonava per la prima volta al Teatro Carlo Felice. Fra le pagine eseguite, anche le Variazioni su Nel cor più non mi sento e Il Carnevale di Venezia.
«Lieta ed avventurosa fu pel cuore dei genovesi la sera di domenica scorsa! S.M. il re nostro Signore, essendosi, per tratto di sovrana bontà, degnato di gradire un’accademia vocale e istrumentale offertagli in omaggio dell’illustrissimo Corpo Decurionale della città.
Il Cav. Barone Paganini, restituitosi in Patria, per espresso invito di questo, crebbe con l’incanto delle sue melodie, il tributo della pubblica esultanza e leal devozione verso l’Augusto Monarca che ne regge e ne fa fiorire.
Si ben augurata circostanza trasse al Gran Teatro della città un’affluenza straordinaria di popolo, ed alle quattro pomeridiane la platea più non poteva capirne. Difficile a descriversi era il quadro animato all’interno del teatro splendidamente illuminato; non men di tremila spettatori attendevano impazienti l’aspettato momento. Paganini comparve sulla scena. Tutto fu silenzio. Note portentose sorsero al possente tocco dell’arco ed una meravigliosa armonia si diffondea per l’aurea sala; i suoni, la voce e si direbbe quasi la parola, che uscir parea da quel magico legno, producevano negli animi fortemente concitati ora a passione, ora a dolore, ora a festività il più gradito alternare di affetti e pensieri.» (Gazzetta di Genova, 3 dicembre 1834).
Per ringraziare Paganini di aver preso parte alla manifestazione, il Corpo Decurionale della città fece coniare una medaglia con la dedica “decoro e vanto della Patria”.
Il teatro accoglieva nuovamente Paganini il 5 dicembre 1834 per un concerto che il violinista realizzò a fini charity, con l’intero incasso devoluto a beneficio delle famiglie povere.
Palazzo Ducale e Torre Grimaldina
È un sontuoso edificio sorto alla fine del XVI secolo incorporando alcune costruzioni più antiche. Progettato da Andrea Cesarola, detto _Vannone_, come sede del governo genovese è riccamente decorato secondo quell’idea di magnificenza che la Repubblica voleva offrire: è uno degli edifici più rappresentativi di Genova, fulcro delle attività culturali della città. Gli imponenti restauri, curati dall’architetto Giovanni Spalla e terminati nel 1992, lo hanno riportato all’antico splendore. Del nucleo originale del medioevale Palazzo dei Capitani del Popolo rimane solo la torre.
Nella Torre Grimaldina di Palazzo Ducale, nel maggio del 1815 Niccolò Paganini subì una detenzione a seguito della denuncia di ratto e seduzione di Angiolina Cavanna, una giovane di circa vent’anni co la quale aveva convissuto e dalla cui relazione nacque una bimba priva di vita.
Paganini venne rilasciato dopo pochi giorni di detenzione in base all’accordo di risarcimento di lire 1.200 a favore della Cavanna. La vertenza, tuttavia si chiuse solo nel 1821, con l’intesa raggiunta fra le parti di un pagamento ad Angiolina Cavanna pari a 4.400 lire in contanti.
Il 2 gennaio 1835 Paganini tornò a Palazzo Ducale, questa volta per suonare in un ricevimento organizzato dal governatore di Genova, conte Filippo Paolucci (colui che, su istruzioni governative, vieterà,cinque anni più tardi, il trasferimento della salma di Paganini nei Regi Stati).
Chiesa e Oratorio di San Filippo
L’intero complesso, Chiesa e Oratorio ha origine nella volontà di Camillo Pallavicini, appartenente ai Padri dell’Oratorio (Filippini). La costruzione iniziò nel 1673 e venne ultimata nel 1676. La consacrazione della chiesa avvenne nel 1721. La chiesa decorata con imponente portale di Pasquale Bocciardo conserva all’interno decorazioni a fresco di Antonio Maria Haffner, opere di Domenico Piola e Anton Maria Maragliano. Nel bellissimo oratorio a pianta ellittica si ammirano affreschi di Giacomo Boni e, sull’altare, l’_Immacolata_, opera scultorea di Pierre Puget.
Niccolò Paganini si esibì per la prima volta come solista a Genova nella chiesa di San Filippo Neri il 26 maggio 1794. Come ogni anno la festa del Santo veniva celebrata con grande solennità e con «accompagnamento di scelta musica istrumentale e vocale» ma, in questa occasione, i fedeli ascoltarono «un armonioso concerto eseguito da un abilissimo Giovinetto d’anni 11, ch’è il Signor Niccolò Paganini, allievo del cel. Sig. Giacomo Costa Professore di Violino, concerto che riuscì di universale ammirazione» (Avvisi, 31 maggio 1794).
Anche l’anno successivo Paganini tornò nella chiesa di San Filippo Neri in occasione della festa del S. Titolare e Fondatore: «Fu in essa eseguito un armonioso concerto da un amabilissimo giovinetto d’anni 12, ch’è il Sig. Niccolò Paganino, allievo del cel. Sig. Giacomo Costa professore di Violino, che riuscì di universale ammirazione e gradimento» (Avvisi, 30 maggio 1795). Niccolò Paganini suona anche nel vicino Oratorio di San Filippo Neri il giorno 8 dicembre 1794.
Nel novembre 1796 Paganini fu ospite nella vicina Casa Di Negro in Via Lomellini dove incontrò Rodolphe Kreutzer (1766-1831), il grande violinista francese i cui concerti, insieme con quelli del connazionale Pierre Rode (1744-1830) e di Giovanni Viotti (1755-1824), furono per lungo tempo l’ossatura del repertorio concertistico paganiniano.
Palazzo Tursi, sale Paganiniane
Costruito per Nicolò Grimaldi, primo banchiere del re Filippo II di Spagna, nel 1568 ad opera di Taddeo Carlone. Nel 1596 passò a Giovanni Andrea Doria e al figlio Carlo duca di Tursi. È un edificio architettonicamente innovativo e monumentale con il cortile sopraelevato al portico. È la sede del Comune di Genova. Nelle Sale Paganiniane, all’interno del percorso espositivo dei Musei di Strada Nuova, è esposto il famoso violino realizzato da Guarneri del Gesù nel 1743, che Niccolò Paganini predilesse fra tutti gli strumenti che possedeva, chiamandolo affettuosamente «il mio cannone violino», per la pienezza del suono. Grazie al lavoro e allo studio eseguito da un team di esperti, ai quali è affidata la conservazione dello strumento, è possibile ammirare il «Cannone» con un’immagine il più possibile fedele alle condizioni in cui venne consegnato alla città di Genova nel 1851, secondo una precisa disposizione testamentaria dello stesso Paganini. Nelle sale, insieme agli accessori originali del «Cannone», sono esposti altri cimeli di notevole interesse, tra i quali il violino «Vuillaume», che il musicista diede al suo prediletto, Camillo Sivori; nonché tre chitarre, lettere autografe, spartiti, tra cui quello della Carmagnola, ed altri oggetti appartenuti a Paganini.
Palazzo della Meridiana
Tra i 42 Palazzi dei Rolli dichiarati Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 2006, Palazzo della Meridiana, più propriamente detto “Palazzo Grimaldi della Meridiana”, vanta una lunga storia, a partire dalla costruzione su committenza di Gerolamo Grimaldi Oliva (1493-1557), banchiere genovese oltrechè mercante con interessi in Portogallo e in Spagna. Il figlio Battista completò la decorazione interna del palazzo (1565-1566) con l’intervento del Bergamasco, di Luca Cambiaso (“Ulisse che saetta i Proci”, “Episodi dell’Odissea”, “Satiro sbeffeggiato da Amore”) , del Perolli e di Lazzaro Calvi. Sotto la committenza di Battista Grimaldi venne affrescata la facciata più alta con “Storie di Ercole” (attribuita ad Aurelio Busso) mentre, fuori e dentro, si sono trovati contributi decorativi di Giò Batta Castello (anni 1556 – 1566). Nell’Ottocento si verificano numerosi passaggi di proprietà, dai Grimaldi di Geraci ai Serra di Cassano, agli Odero, ai De Mari ed infine ai Mongiardino che acquistarono il Palazzo nel 1885. Agli inizi del ’900 il Palazzo venne affittato alla società di Assicurazioni di Evan Mackenzie, che incaricò Gino Coppedè di adeguarlo a sede di uffici. Durante la Guerra 1915-18 Palazzo della Meridiana fu adibito ad Ospedale Militare; nel corso degli anni a seguire il Palazzo è stato affittato al Comune di Genova che lo ha adibito ad edificio pubblico. Il restauro filologico e l’uso in larga parte per eventi culturali si deve, dal 2004, alla società Palazzo Meridiana srl (Gruppo Viziano), che ha ospitato anche tanti concerti dell’Associazione Amici di Paganini.