Il PGF e i giovani - Paganini Genova Festival
Paganini Genova Festival
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Il PGF e i giovani

Niccolò Paganini fu un artista precocissimo: all’età di 13 anni presentò al pubblico le proprie “Variazioni sulla Carmagnola”, che evidenziano una padronanza tecnica e una originalità del trattamento strumentale stupefacenti.
La scoperta e valorizzazione di giovani talenti – di assoluto livello – connotano da sempre le programmazioni del Paganini Genova Festival, e, ancor prima, le rassegna degli Amici di Paganini; dal 2009, quando fu ospite un diciassettenne Trifonov, fino al 2020, con la presentazione di Giuseppe Gibboni un anno prima che vincesse il Premio Paganini, i cartelloni sono ricchi di straordinari giovani strumentisti.

La sinergia con il Premio Paganini, dai cui albi d’oro provengono molti artisti, è uno dei criteri costitutivi del Festival; nel 2024 sono in cartellone due vincitori, ormai da anni in piena carriera: Bin Huang – nel trentennale della vittoria, e Mariusz Patyra, che si aggiudicò la competizione nel 2001.
La collaborazione con la Paganini Guitar Competition di Parma offre opportunità sempre nuove di avere talenti straordinari anche per il “secondo strumento” di Paganini, la chitarra appunto.

Il Festival collabora da anni con l’Orchestra Paganini, nata in seno al Conservatorio di Genova e diretta dal prof. Vittorio Marchese alla guida di una quindicina di strumentisti ad arco distintisi nel corso degli studi. Quest’anno l’Orchestra Paganini è Orchestra in residence del PGF, ed alcuni dei suoi componenti si esibiscono in occasioni speciali della manifestazione; la giovane Yesenia Vicentini, accompagnata dalla altrettanto giovane pianista Clarissa Carafa, sarà protagonista della serata del 6 luglio.

Ad altri giovani viene offerta l’occasione di muovere i primi passi nel campo della gestione musicale e della collaborazione organizzativa.

Un filone del Festival è poi dedicato ai bambini (da 0 a 6 anni), con spettacoli e laboratori, sotto la cura di Elisa Moretto; iniziative da sempre gradite ai bimbi – ed ai loro genitori – come primo passo nel percorso formativo della persona e come possibilità di entrare in contatto con un mondo, quello del patrimonio culturale e musicale della nostra storia, con cui oggi il rapporto è quasi scomparso: anche questo nel nome del violino e di Paganini, personaggio quanto mai adatto ad alimentare l’interesse dei più piccoli.